
La digitalizzazione dell’economia ha fatto emergere l’esigenza di rivedere la nozione tradizionalmente accolta e condivisa di stabile organizzazione.
Allo scopo, il legislatore italiano ha previsto che sussiste una stabile organizzazione quando l’impresa non residente ha “una significativa e continuativa presenza economica nel territorio dello Stato costruita in modo tale da non fare risultare una sua consistenza fisica nel territorio stesso” (art. 162, co. 2, lett. f-bis, TUIR).
Si tratta di un’ipotesi di stabile organizzazione che viene integrata dall’impresa non residente per il solo fatto di vendere a clienti italiani e conseguire un fatturato dal mercato italiano, a prescindere dalla presenza fisica della stessa nel territorio dello Stato.
Secondo una parte della dottrina, la suddetta ipotesi ha una funzione antielusiva ed è stata introdotta al fine di intercettare quelle attività economiche svolte da imprese non residenti organizzate in modo tale da mascherare/dissimulare un insediamento fisico nel territorio dello Stato.
Tuttavia, non sembra possibile configurare la suddetta ipotesi di stabile organizzazione nei confronti di imprese residenti in Paesi che abbiano concluso con l’Italia una Convenzione contro le doppie imposizioni, in quanto una tale ipotesi di stabile organizzazione non è prevista dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni attualmente stipulate dall’Italia, basandosi le stesse sul Modello OCSE di Convenzione.
Al riguardo, alcune Convenzioni contro le doppie impostazioni (es. la Convenzione conclusa con San Marino) prevedono però che le disposizioni convenzionali non possono comunque limitare “l’applicazione delle disposizioni interne volte ad impedire l’evasione e l’elusione fiscale”.
Pertanto, qualora l’Amministrazione finanziaria e/o la giurisprudenza italiana dovessero accogliere l’interpretazione della norma sopra richiamata in funzione antielusiva, l’ipotesi di stabile organizzazione in esame potrebbe assumere rilevanza anche nei confronti di imprese residenti in Paesi che abbiano stipulato con l’Italia una Convenzione contro le doppie imposizioni che faccia salva l’applicazione delle norme domestiche contro l’evasione e l’elusione fiscale.
I Professionisti di Bacciardi Partners sono a disposizione per assistere l’impresa estera nel verificare se la propria operatività sul territorio italiano integra i requisiti di una stabile organizzazione previsti dalla normativa italiana e convenzionale applicabili.